Sindrome Compartimentale cronica da sforzo dell'avambraccio nel motociclismo
Sport and Anatomy Fascicolo 2 - 2016, pagine: 43-49
DOI | @ Pisa University Press 2016
Pubblicato: 15 September 2016
L’intero articolo è disponibile
Riassunto
La sindrome compartimentale cronica da sforzo è una complessa condizione clinica caratterizzata dall’insorgenza di sintomatologia dolorosa nello svolgere un’attività fisica di prolungata durata. In principio è stata evidenziata e studiata nell’arto inferiore di atleti olimpionici ma è di notevole riscontro anche nel distretto dell’avambraccio, in particolar modo nei piloti di moto fuoristrada, nei climbers, e nei canottieri. La sindrome è molto frequente e invalidante. I sintomi sono in primis il dolore, la contrattura dell’avambraccio e l’impossibilità di eseguire correttamente i movimenti volontari, con compromissione anche della sensibilità. Questi sintomi migliorano con il riposo. Il primum movens della patologia è ancora indefinito, anche se la comunità scientifica trova nelle alterazioni della perfusione ematica il principale meccanismo patogenetico. Per fare diagnosi di sindrome compartimentale cronica da sforzo nell’avambraccio, oltre all’anamnesi e a un corretto esame clinico eseguito a riposo e con una prova da sforzo, è necessaria l’integrazione con le informazioni date dal valore di pressione intracompartimentale e dalla risonanza magnetica. Il paziente con diagnosi di sindrome compartimentale cronica dell’avambraccio può essere gestito conservativamente o necessitare il ricorso a un trattamento chirurgico. Le opzioni chirurgiche prevedono la fasciotomia, la fascectomia o la contemporanea associazione di queste. Il ricorso alla chirurgia consente la ripresa dell’attività fisica a livelli agonistici. La tecnica più usata è quella open, che però nel lungo termine mostra segni di recidiva della sintomatologia leggermente superiori di quelli della appena nata tecnica endoscopica.